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Con 653 voti favorevoli, 19 contrari e 22 astensioni viene prorogata l’applicazione delle norme esistenti della Politica agricola comune (PAC) fino alla fine del 2022. Ciò garantisce che i pagamenti agli agricoltori e ai beneficiari dello sviluppo rurale possano continuare. I Paesi UE saranno in grado di rendere più facile, per gli agricoltori, gli indennizzi per perdite causate da avversità (atmosferiche,  epizootiche o fitopatiche,  parassitarie).

I deputati hanno ottenuto di prolungare di oltre i tre anni la durata dei nuovi programmi pluriennali di sviluppo rurale incentrati sull’agricoltura biologica, sul clima e sulle misure ecocompatibili, includendo nel pacchetto di misure anche i progetti per il benessere degli animali.

Il testo, concordato dai deputati e dagli Stati membri e approvato dal Parlamento, necessita ancora di un via libera da parte del Consiglio prima di poter entrare in vigore.

8 miliardi di euro in aiuti per gli agricoltori.

Nell’accordo complessivo rientrano anche le modalità, recentemente concordate, per l’utilizzo da parte di agricoltori, produttori alimentari e per le aree rurali degli 8 miliardi di euro in aiuti per finanziare la ripresa dalla crisi COVID-19 nei prossimi due anni. Circa il 30% di tali fondi sarà disponibile nel 2021, mentre il restante 70% sarà erogato nel 2022. Almeno il 37% dei finanziamenti dovrà essere destinato alla ripresa degli agricoltori biologici, alle azioni legate all’ambiente e al clima, e al benessere degli animali. Il 55% del fondo sosterrà gli investimenti aziendali che contribuiscono a una ripresa economica resiliente, sostenibile e digitale, e le start-up di giovani agricoltori.

Per maggiori informazioni sul pacchetto di misure sulla ripresa concordato dall’UE, il relatore sugli aiuti UE per la ripresa, Paolo De Castro ha dichiarato «Stiamo dando ai nostri agricoltori, ai produttori di cibo e alle comunità rurali un ambizioso kit di strumenti e i finanziamenti necessari per aumentare la resilienza e la sostenibilità e per digitalizzare il settore, in modo che possano essere più attivamente coinvolti nell’adattamento e nella mitigazione del cambiamento climatico».

 

fonte ISAGRO